Una mezz’ora prima di finire investito e ucciso da un treno, nella notte tra venerdì e sabato a Dormelleto (Novara), sul Lago Maggiore, il 17enne tunisino protagonista dell’episodio, secondo l’analisi di alcune videocamere di sorveglianza, si era reso protagonista di una rapina in un bar sempre a Dormelletto. Un locale lontano circa un chilometro dalla farmacia dove più tardi si era svolto il tentativo di furto andato a male.
Entrato nel bar, il ragazzo si era impadronito di 50 euro dalla cassa, ma era stato sorpreso dal proprietario, un uomo di nazionalità cinese, allora lo aveva spinto, per poi scappare. La fuga che l’ha portato sui binari, inseguito dai carabinieri, era avvenuta poi dopo la mezzanotte, in seguito ad avere rotto un vetro e le sbarre di una porta-finestra della farmacia con un complice, facendo scattare l’allarme.
Il corpo del 17enne si trova all’obitorio dell’ospedale Maggiore di Novara. I carabinieri hanno preso contatto le autorità tunisine per risalire a eventuali parenti. Il ragazzo, senza fissa dimora, clandestino in Italia, era fuggito da una comunità per minori di Milano qualche mese fa. Fermato in passato dalle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, aveva spesso fornito generalità differenti, viene quindi ipotizzato false. Il complice, un 22enne di nazionalità algerina, denunciato a piede libero per tentato furto, dopo essere stato ascoltato dai militari è tornato in libertà. Nei suoi confronti è risultato esserci un decreto di espulsione mai ottemperato.
ANSA
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