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Reddito di cittadinanza, come già preannunciato dal governo di centrodestra sono in arrivo le prima modifiche. Tra chi propone l’abolizione e chi invece una modifica importante con nuove caratteristiche, la spunterà probabilmente una modifica soft ma immediata.

Le idee già nel tavolo del nuovo governo Meloni, portano ad uno stop al sussidio illimitato. Infatti al momento i percettori del Reddito di cittadinanza posso avere il sussidio fino a che non trovano un lavoro. E invece potrebbe dunque essere inserita una lunghezza massimale. Attualmente il sussidio per chi perde il posto di lavoro, dura 18 mesi. Il “nuovo” Reddito di cittadinanza potrebbe aggiungere altri 30 mesi di supporto portando al massimo cinque anni la copertura entro la quale il percettore dovrà trovarsi un posto di lavoro. Negli ultimi 18 mesi del sussidio potrebbe anche essere previsto un calo scaglionato dell’importo mensile.

La riforma proposta dalla Lega prevede che dopo 18 mesi il percettore del Reddito di cittadinanza che ancora non ha trovato lavoro venga sospeso dal sussidio e “girato” in un percorso di politiche attive del lavoro per un periodo di 6 mesi. In pratica dovrà frequentare corsi di formazione che siano adatti al suo profilo e che lo “spingano” verso le richieste da parte delle aziende. In questo periodo verrebbe economicamente sostenuto grazie al Fondo sociale europeo. Se dopo la formazione non riuscirà ancora ad entrare nel mondo del lavoro, il percettore verrà sospeso per sei mesi al termine dei quali potrà richiedere il Reddito di cittadinanza che lo coprirà per 12 mesi ma con una decurtazione del 25%. Passato questo periodo, nei quali si prevedono ulteriori corsi di formazione, subirà una nuova sospensione di sei mesi al termine dei quali potrà richiedere, per l’ultima volta, il Reddito di cittadinanza che lo sosterrà per sei mesi con una nuova decurtazione del 25%.

Inasprita anche la regola del lavoro rifiutato: se non si accetta anche solo una proposta congrua di occupazione, il Rdc viene tolto.

Le modifiche al reddito porterebbero agevolazioni per le pensioni, infatti la possibilità di modificare il Rdc aiuterebbe il finanziamento della riforma pensioni. La legge della “quota 102” cavallo di battagglia di Salvini, (cioè il poter andare in pensione già a 61 anni ma con almeno 41 anni di contributi) verrebbe finanziato dal Reddito in quanto l’anticipo della pensione ha dei costi, almeno 1,2 miliardi, che sono proprio il costo di un semestre di Reddito di cittadinanza.


stefanodemartino@gmail.com'

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